giovedì 16 settembre 2010

Leggere con cautela


Non si deve leggere indiscriminatamente!
Anche se morsi dalla curiosità o dalla lussuria, così facendo si rischia di leggere le cose (giuste o sbagliate che siano) al momento sbagliato.
E questo non è consigliabile, perchè si potrebbero scoprire le soluzioni a dei quesiti (pratici o intellettuali, fisici o metafisici) che magari si sarebbe prima dovuto - o quantomeno voluto - risolvere da soli, senza aiuti. Ed anche perchè si potrebbe, altrettanto pericolosamente, essere indotti a credere che quelle soluzioni siano le uniche o le migliori (cosa non raramente falsa), e con questo a credere che non valga più la pena porsi quelle domande, tanto tutto è stato già detto e fatto (illusione devastante!). Ed infine, perchè si rischia di aver accesso alla formulazione stessa di quesiti per i quali non si è ancora pronti (perchè non si è in grado di comprenderne la rilevanza o di porli nella prospettiva o nel contesto più adatti, o perchè la nostra personale catena di ragionamenti ed interessi non ci ha portato in quelle zone del paesaggio mentale). L’avanzamento della personale ricerca intellettuale dovrebbe essere graduale e disciplinata, mossa eminentemente dalle percezioni individuali (di sè, del momento e del contesto).
Questo per quanto riguarda la saggistica, compresa la letteratura impegnata. Altro discorso, coerente col precedente, vale per la letteratura non impegnata di puro intrattenimento (con rispetto parlando), che in questo ambito associerei per analogia alla mollica del pane, o al sorbetto che si gusta durante i grandi pasti per separare le varie portate principali.
In questo caso, mangiare senza criterio e in quantità eccessiva rispetto alle proprie necessità e addirittura oltre le proprie possibilità, soltanto per inerzia o per non restare senza far nulla (cioè, fuor di metafora, senza avere nulla per la testa), è un comportamento ozioso e pigro, che sazia di tutto fino a saturare il desiderio e al contempo impedisce di gustare e assimilare le singole vivande come meriterebbero. Imbottirsi soltanto di mollica o di sorbetti rende sazi di poca sostanza. Si dovrebbe invece preferire una assunzione moderata e strategica di mollica e sorbetti, allo scopo di intervallare le porzioni principali del pasto (intellettuale) e coadiuvarne la corretta digestione e assimilazione.
Anche qui, serve un buon filtro.

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